Cura e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (DCA)
Psicologo a Trapani e Psicologo a Palermo
Come cita anche il Ministero della Salute, i disturbi dell’alimentazione possono essere descritti come patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, un’eccessiva preoccupazione per il peso accompagnato da un alterata percezione dell’immagine corporea. Quando tratto i disturbi alimentari a Trapani, pongo sempre un discrimine molto attento intorno al BMI delle pazienti, ovvero, al peso corporeo in relazione all’altezza. Questo perché sono tra i disturbi con i più alti tassi di mortalità dovuta a squilibri elettrofisiologici per la riduzione eccessiva del peso. All’anoressia nervosa è collegata una mortalità 5-10 volte maggiore di quella di persone sane della stessa età e sesso. La presa in carico, pertanto, per questi disturbi dev’essere tempestiva, preventiva ed attenta. Se l’equilibrio fisico, dunque, si altera troppo è necessario un ricovero ed una presa in carico globale ed a trecento sessanta gradi. Il basso peso, nonostante ciò, non è un marcatore unico e specifico: di fatto, tra i disturbi alimentari si annoverano sia l’anoressia – dove il calcolo del BMI è estremamente importante – sia la bulimia, che il disturbo da alimentazione incontrollata, il picacismo, ed altri. Ciò che accomuna tutti questi disturbi è che lo stato di salute fisica e psicologica risulta quasi sempre compromesso a causa dell’alterazione delle condotte alimentari (restrizione alimentare, eccessivo consumo di cibo con perdita di controllo, condotte di eliminazione come il vomito e/o compensatorie come l’eccessiva palestra). Condizioni, quindi, di normopeso e sovrappeso, fino all’obesità, possono essere ugualmente marker per i disturbi dell’alimentazione.
Anoressia
Le persone che soffrono di anoressia nervosa hanno pensieri automatici costantemente rivolti al peso, al proprio corpo, all’immagine corporea ed al cibo. Le emozioni collegate a tali pensieri variano da rabbia verso di sé, senso di colpa per non aver rispettato il proprio rigido schema di alimentazione fino all’ansia per le situazioni sociali. L’anoressia, spesso, ha forti comorbilità con disturbi dell’umore quali la depressione maggiore e con il disturbo d’ansia sociale. Il focus cognitivo sul peso, l’immagine corporea e le relative calorie di quanto mangiato, finiscono col monopolizzare gli scopi di vita di questi pazienti. Ciò che si verifica è, quindi, un iper investimento dal punto di vista cognitivo ed emotivo su questi aspetti a discapito però di altre aree come gli amici, la famiglia o il lavoro. Elemento cardine dell’anoressia nervosa è la dis – percezione dell’immagine corporea. Nonostante il BMI ai limiti, questi pazienti non sono in grado di vedersi come “eccessivamente magri”. L’immagine corporea è del tutto alterata. Alcune caratteristiche psicologiche presenti possono essere: bassa autostima, tratti di personalità clinici o sub-clinici, presenza di disturbi dell’umore come la depressione, perfezionismo, schemi rigidi di funzionamento, difficoltà interpersonali e relazionali, dis-regolazione emotiva con impulsività.
Bulimia
Questo disturbo alimentare è caratterizzato, al contrario dell’anoressia, da un’esasperata assunzione di cibo in pochissimo tempo ed in maniera priva di controllo (una persona bulimica riesce, quindi, ad assumere migliaia di calorie in pochissimo tempo). A queste condotte che possono avvenire in qualsiasi orario e più volte la settimana (il marker per comprendere la gravità del disturbo, infatti, è proprio associato al numero di abbuffate), si associano dei comportamenti di eliminazione, di restrizione o di compensazione. Spesso la bulimia è associata a forti sensi di vuoto, a disregolazione emotiva con impulsività, a tratti dipendenti di personalità, a profondi sensi di colpa che possono sfociare in forme depressive. Tra i comportamenti che si verificano a seguito dell’abbuffata possono esserci: condotte di eliminazione tramite diuretici, lassativi o vomito auto indotto e/o palestra ed attività fisiche eccessive nei giorni seguenti. Le conseguenze sulla vita sociale, lavorativa o familiare possono essere devastanti e molto pesanti.
Binge Eating Disorder o Disturbo da alimentazione incontrollata
Il BED al contrario della bulimia, non espelle e non compensa in nessun modo quanto ingerito. Questa differenza è sostanziale, in primis sul piano medico sanitario. Non avendo alcuna condotta compensativa a seguito delle abbuffate che si possono verificare, chi soffre di questo disturbo è spesso in forte sovrappeso, comportando una difficoltà nella presa in carico dal punto di vista sanitario non indifferente. Questo disturbo è spesso in comorbilità con disturbi d’ansia sociale, agorafobia, attacchi di panico, sindrome degli hikikomori, depressione maggiore ed altri disturbi. L’abbuffata finisce con l’essere per questi pazienti una modalità di regolazione emotiva molto spesso. Una variante molto famosa di questo disturbo grazie alla cultura cinematografica è proprio la night – eating sindrom, che si caratterizza per una forte anoressia diurna accompagnata poi da una insonnia notturna che termina non appena il paziente si abbuffa (bulimia notturna). Questo disturbo che rientra all’interno del BED è molto grave, in primis, perché sconvolge i normali valori fisiologici associati al sonno – veglia, ed in secondo luogo perché coinvolge oltre la fame ed il cibo anche il rapporto col sonno.
Psicoterapia a Trapani e Palermo – Trattamento disturbi alimentari
Quando tratto i disturbi alimentari a Trapani o Palermo procedo sempre per livelli di cura ad intensità differente. Conscio che in uno studio privato si possa trattare per questi disturbi solo un intensità lieve o medio – bassa. Esistono cinque livelli di intensità che corrispondono ad altrettanti livelli di gravità dei disturbi:
- Intervento in studio privato
- Intervento in studio privato multidisciplinare
- Intervento in contesto semi residenziale – domiciliare
- Intervento in contesto residenziale (comunità o struttura)
- Intervento in regime di alimentazione forzata (ricovero)
A causa della natura di questi disturbi, preferisco fin da subito agire in regime multidisciplinare integrando alla psicoterapia, un nutrizionista o un medico dietologo, un medico psichiatra (qualora necessario), ed un educatore professionale sanitario per interventi comportamentali di natura sportiva, fisica o sociale. L’intervento nel caso di disturbi dell’alimentazione dev’essere multidisciplinare con una presa in carico globale, al fine di evitare fin da subito una cronicizzazione del disturbo.
Per gli interventi psicoterapici nei DCA è necessario raggiungere una adeguata motivazione al cambiamento ed aver stabilito una sana alleanza terapeutica. Poi, è chiaro che i trattamenti debbano essere cuciti addosso ai pazienti, ma soprattutto per questi disturbi è necessario coinvolgere – specie per i minori – anche i nuclei familiari e le abitudini dei genitori o di chi convive con il paziente. Discorso a parte merita il Binge eating disorder: il disturbo qui è connesso ad un ulteriore nucleo psicopatologico (come un disturbo di personalità) di cui l’abbuffata è solo un meccanismo di mantenimento o il sintomo più visibile. È necessario quindi che il paziente, attraverso la psicoterapia, affronti le tematiche sottostanti l’elaborazione sintomatica coadiuvando con il terapeuta le risorse disponibili. Dagli studi presenti in letteratura è accertato il ruolo importante, in questo disturbo, della terapia Cognitivo Comportamentale (clicca qui per saperne di più), della ACT, della Mindfulness e del training autogeno nella gestione delle abbuffate, nella percezione dell’immagine corporea e nella gestione dei pensieri iper critici o svalutanti.
Disturbi alimentari – perché agire subito?
La letteratura scientifica ci restituisce un quadro allarmante: percentuali di guarigione quando l’anoressia è cronicizzata pari al 50%, una persistenza a lungo andare che fa sì che il disturbo si ripresenti pari al 10%, ed un passaggio da un disturbo all’altro (dalla bulimia all’anoressia, ad esempio) del 15% a cui si associa un esito infausto del 5% dei casi. Alla luce di questi dati è sicuramente molto importante la precocità dell’intervento terapeutico che può alterare in modo significativo sia la cronicizzazione eventuale del disturbo quanto la possibilità di ricaduta.
Trattamento e cura dei disturbi alimentari a Trapani,
e dei disturbi alimentari a Palermo.
Dott. Giuseppe Scuderi,
Psicologo a Trapani e Psicologo a Palermo.