Disturbo post traumatico da stress: che cos’è?
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Che cos’è un trauma?
Spesso si discute della questione del trauma, talvolta ritenendolo un evento inevitabile nella vita di ognuno, ma la realtà è che le esperienze traumatiche possono avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale e portare a vari disturbi che richiedono l’intervento di professionisti specializzati. Il trauma rappresenta un’esperienza estremamente grave che mina la stabilità fisica e mentale di una persona, causando un disordine e una deregolazione del sistema biologico. Si tratta di eventi stressanti, spesso ripetuti nel tempo, che generano reazioni emotive e fisiche così intense da superare la capacità del cervello di elaborarle adeguatamente, portando a sofferenza e interferenze nella vita quotidiana. Quando il processo di elaborazione del trauma non avviene in modo spontaneo, le emozioni e le sensazioni fisiche legate ad esso rimangono bloccate e creano reti neuronali disfunzionali che influenzano negativamente il funzionamento psicologico e il benessere della persona.
Numerosi autori, indipendentemente dall’approccio teorico che seguono, concordano sul fatto che sia i traumi psicologici minori che quelli più gravi, spesso vissuti durante l’infanzia, possano contribuire allo sviluppo dello stress psicologico e di vari disturbi mentali. Questi eventi traumatici possono includere non solo situazioni estreme come incidenti gravi, malattie che minacciano la vita, eventi naturali catastrofici o violenze fisiche e sessuali, ma anche esperienze quotidiane come la trascuratezza nell’infanzia, il costante rimprovero, il bullismo, la rottura di relazioni importanti, l’abbandono o la perdita del lavoro. Solitamente, nei casi di traumi minori, i ricordi specifici degli episodi possono non essere chiari, ma le sensazioni e i vaghi ricordi persistono e si manifestano sotto forma di sintomi generali come attacchi di panico, ossessioni, fobie, ansia, depressione, dolore cronico, somatizzazioni, senso di insoddisfazione, irrequietezza, irritabilità, difficoltà relazionali, sensazione di non essere compresi o di solitudine. Ciò che rende un’esperienza un trauma non è tanto la gravità dell’evento in sé, ma la risposta soggettiva dell’individuo e l’impatto negativo che ha sulla sua vita. Ad esempio, essere umiliati a scuola da un insegnante severo può scatenare una sensazione di vergogna così intensa da generare paura ogni volta che si viene interrogati. Questo può persistere nel tempo se l’esperienza non viene adeguatamente elaborata, influenzando le reazioni alle situazioni simili. Anche separazioni durante l’infanzia dai genitori, anche se temporanee, o minacce di separazione possono avere un impatto duraturo, influenzando la reazione alle situazioni di separazione nell’età adulta. La risposta al trauma è prevalentemente emotiva e corporea, con intense emozioni negative e sintomi fisici come mal di testa, mal di schiena e ansia. Un trauma non risolto continua a influenzare il cervello, causando la riattivazione dei sentimenti negativi in situazioni simili, anche quando l’individuo è al sicuro. Pertanto, è cruciale intervenire per mitigare l’effetto negativo del trauma, evitando che influisca sulla vita quotidiana. Nel tempo, se non trattato, un trauma può complessificarsi e portare a sofferenze psicologiche significative, influenzando il modo in cui una persona si rapporta a se stessa e agli altri.
Sintomi disturbo post traumatico da stress
Il Disturbo da Stress Post-Traumatico (o DSPT) colpisce tra il 5% e il 10% della popolazione ed è una condizione che si sviluppa in seguito all’esposizione a un evento traumatico altamente stressante. Questo evento può essere vissuto direttamente dalla persona o essere stato testimone, coinvolgendo una minaccia significativa all’integrità fisica o psicologica, sia della persona stessa che di altri. La risposta emotiva alla situazione traumatica è caratterizzata da una paura intensa, un senso di impotenza e/o un profondo orrore. Nei bambini, questi sentimenti possono manifestarsi attraverso comportamenti disorganizzati o agitati e irritabilità. I sintomi principali del DSPT includono:
- Rievocazione dell’evento: Questo comporta il ripetersi costante di pensieri, immagini o percezioni legate all’evento traumatico. Può manifestarsi attraverso incubi notturni, sensazioni di rivivere l’esperienza (illusione, allucinazione o flashback). Nei bambini, questo può tradursi in giochi ripetitivi che coinvolgono elementi legati al trauma, disegni o sogni spaventosi senza contenuto facilmente identificabile.
- Evitamento persistente: Le persone con DSPT tendono ad evitare qualsiasi stimolo o situazione associata all’evento traumatico. Questo può includere pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi o persone che evocano ricordi legati al trauma.
- Anestesia emotiva: Questo comporta un notevole declino nell’interesse per gli altri, un senso di distacco e estraneità, una riduzione dell’affettività, sentimenti di pessimismo riguardo al futuro e una marcata diminuzione dell’interesse o del piacere nelle attività che erano precedentemente gradite.
- Aumento dell’attivazione nervosa: Questo si traduce in difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, incubi notturni, ipervigilanza e risposte eccessive a segnali di allarme, come tachicardia.
- Reattività fisiologica intensa: Le persone con DSPT reagiscono in modo estremamente forte quando esposte a fattori interni o esterni che richiamano aspetti dell’evento traumatico, come luoghi, odori o persone. Questo si manifesta con una costante ansia e una marcata eccitabilità fisica.
- Alterazione delle funzioni cognitive ed emotive: Questo può includere sentimenti di tristezza, ansia, difficoltà nella concentrazione e nel ricordo di eventi significativi legati al trauma. Le persone con DSPT possono anche sviluppare convinzioni o aspettative negative su se stesse, sugli altri e sul mondo in generale.
- Irritabilità e comportamenti impulsivi: Altri sintomi del DSPT possono comprendere irritabilità, accessi di rabbia, aggressività o comportamenti autolesionisti.
I sintomi del DSPT possono manifestarsi immediatamente dopo l’evento traumatico o possono emergere in modo ritardato anche molto tempo dopo l’evento stesso. La durata del disturbo può variare da un mese a una condizione cronica, quindi è essenziale un intervento tempestivo e adeguato.
Trattamento del Disturbo post traumatico da stress
Il trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT) richiede un intervento specializzato, e una delle metodiche che ha dimostrato efficacia nell’elaborazione dei traumi è l’EMDR, acronimo di “Eye Movement Desensitization and Reprocessing,” che significa “Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso Movimenti Oculari.” L’EMDR è una forma di terapia psicoterapeutica riconosciuta a livello internazionale e può essere integrata nei programmi di trattamento per aumentare l’efficacia complessiva.
Il trattamento EMDR utilizza la stimolazione dei movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra per migliorare la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Questo metodo si basa su un processo neurofisiologico innato legato all’elaborazione dell’informazione. In circostanze normali, questo processo naturale porta gli individui a elaborare spontaneamente il disagio associato ai traumi. Tuttavia, in situazioni di stress elevato, questo meccanismo di auto-guarigione può bloccarsi, impedendo la naturale elaborazione del trauma. Le informazioni relative all’evento traumatico possono rimanere “bloccate” nel cervello sotto forma di immagini, suoni, odori, pensieri, emozioni e sensazioni corporee vissute al momento dell’evento, causando sofferenza psicologica. L’EMDR mira a sbloccare questo processo, riattivando l’elaborazione delle informazioni legate agli eventi traumatici. Durante le sessioni di EMDR, il paziente rimane cosciente e presente. Il terapeuta guida la stimolazione oculare mentre il paziente focalizza l’attenzione sull’immagine traumatica, sulle convinzioni negative, sulle emozioni e sulle sensazioni corporee associate ad essa. Questo processo porta alla rielaborazione delle informazioni fino a quando i sintomi del trauma sono completamente risolti. Le sedute di EMDR portano a una desensibilizzazione dei ricordi traumatici, riducendo la loro carica emotiva negativa. Questo cambiamento avviene rapidamente, indipendentemente dall’intervallo di tempo trascorso dall’evento traumatico. L’immagine cambia nei suoi contenuti e nella sua percezione, i pensieri intrusivi si attenuano o scompaiono, e le emozioni e le sensazioni fisiche associate si riducono in intensità. Le persone che hanno completato la terapia EMDR spesso descrivono il ricordo dell’esperienza traumatica come parte del passato, vissuto in modo distaccato e non più disturbante emotivamente. Di conseguenza, si verifica una significativa riduzione delle emozioni e delle sensazioni fisiche negative legate a quel ricordo, riducendo la sofferenza.
La durata del trattamento EMDR varia in base alla complessità del problema, alle circostanze di vita, al numero di eventi traumatici e alla loro gravità. Può essere un trattamento breve, consistente in 4 o 5 sessioni, oppure può richiedere più tempo, specialmente in caso di problematiche complesse. L’EMDR viene utilizzato da psicoterapeuti esperti e adeguatamente formati nell’elaborazione del trauma ed è adatto a adulti, adolescenti e bambini. In aggiunta all’EMDR, in alcuni casi è indicato l’uso di farmaci, di solito antidepressivi, come complemento alla psicoterapia. Tuttavia, i farmaci da soli non sono generalmente risolutivi e offrono solo un sollievo temporaneo dai sintomi. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un’altra opzione efficace nell’elaborazione del trauma. Questo approccio coinvolge l’esposizione all’evento traumatico attraverso la rievocazione dettagliata, l’identificazione dei pensieri negativi, l’associazione delle emozioni e dei sintomi fisici, e la ristrutturazione cognitiva per promuovere pensieri più adattivi e realistici. Le tecniche di rilassamento e di controllo del respiro sono spesso utilizzate per alleviare lo stress nell’ambito della terapia cognitivo-comportamentale.