Disturbo borderline di personalità
Che cos'è il Disturbo Borderline di personalità?Il DBP è una condizione caratterizzata da difficoltà a…
Il metodo è basato su quattro fasi.
“Come posso aiutarti?”
Partiremo dai tuoi bisogni, dalle tue aspettative e dall’analisi del tuo problema. Cercheremo di capire cosa ha causato il tuo stato di sofferenza, cosa lo mantiene e come si è strutturato.
“Su cosa vogliamo lavorare?”
Al termine della fase diagnostica, ci chiederemo insieme quali siano le nostre priorità. Ci focalizzeremo sul tuo benessere al fine di stabilire insieme degli obiettivi terapeutici da raggiungere.
“È possibile stare meglio?”
Scoprirai che la risposta a questa domanda è una soltanto “sì”. Partendo dai tuoi bisogni, sarà mia cura proporti un percorso terapeutico ritagliato e su misura per te.
“Dove siamo arrivati insieme?”
Una delle fasi più importanti, ovvero, vedere se ciò che stiamo facendo insieme sta funzionando per te. Stai meglio? I sintomi si sono attenuati o sono spariti? Sei riuscit* a gestire una situazione dove prima non riuscivi?. Questa sarà una fase periodica che ci permetterà di fare il punto della situazione.
La psicoterapia cognitivo comportamentale è come la mia personale cassetta degli attrezzi, all’interno della quale sono presenti diversi protocolli adattabili alle tue esigenze ed ai tuoi bisogni. Qui però vorrei chiarire meglio il razionale di questa terapia:
Immaginate che un dipendente di una nota azienda venga licenziato. Quest’ultimo potrà pensare qualcosa come “ecco, me lo sono meritato. Non riesco a tenermi neanche un lavoro. Non sono in grado di fare nulla nella vita”. L’emozione provata da questo dipendente, di conseguenza, quale sarà? Esatto… tristezza. Probabilmente mentre lo pensa contemporaneamente comincerà a piangere.
Un altro dipendente, invece, magari potrà pensare: “Meglio così, alla fine. Ci perdono loro, io me ne sono liberato. Troverò un altro lavoro in grado di gratificarmi di più e che sappia davvero quanto valgo come lavoratore!”. L’emozione provata da questo dipendente invece, potrà essere serenità o gioia.
Il dipendente C ancora, invece, magari penserà: “Questi grandissimi ingrati. Dopo che io per loro ho speso dieci anni della mia vita, mi scaricano così come se nulla fosse. Come si permettono?! Adesso gli faccio vedere io!”. Sicuramente come avrai immaginato, l’emozione qui sarà quella di rabbia.
Quest’esempio, che ripeto spesso nel mio centro di Psicoterapia a Trapani e Palermo spiega, a mio avviso, molto bene il razionale della psicoterapia cognitivo comportamentale. Le emozioni sono date in primo luogo dalla valutazione che facciamo di un evento. Nonostante l’evento sia il medesimo sia per il dipendente A, che per il dipendente B che per il dipendente C, l’emozione provata dai tre varia sensibilmente in base alla valutazione ed al significato che danno all’evento.
mira, pertanto, a modificare i pensieri disfunzionali ed a favorire una autoregolazione ed una gestione più efficace di emozioni e comportamenti. Come terapia si prefigge due scopi principali. Ridurre o eliminare il sintomo e fornire strumenti efficaci per migliorare la qualità di vita del paziente e per favorirne la progressiva autonomia.
È una disciplina evidence based. Cioè scientificamente fondata, la cui validità ed efficacia come trattamento elettivo (gold standard) è suffragata da numerosi studi della letteratura scientifica in merito ai trattamenti di molti disturbi psicologici, tra cui:
Come avrai forse immaginato già, la CBT (questo il suo nome in letteratura scientifica) è composta da due distinti elementi:
Essa aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione. Aiuta inoltre a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida.
Essa aiuta ad individuare certi pensieri ricorrenti. Certi schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni negative. Esse vengono percepite come sintomi e ne sono la causa. La terapia cognitiva aiuta a renderli più flessibili, ad arricchirli, ad integrarli con altri pensieri più oggettivi e più funzionali al benessere della persona. Contemporaneamente a ciò, si tessono le relazioni attuate tra i meccanismi che mantengono uno schema e quindi il disturbo e la storia di vita di cui ognuno di noi è portatore.
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